La
corrispondenza è il nuovo film del regista palermitano Giuseppe Tornatore, che
vede come protagonisti Jeremy Irons e Olga Kurylenko.
Una
giovane studentessa universitaria nel tempo libero fa la controfigura per la
televisione e il cinema. La sua specialità sono le scene d'azione e di pericolo
che nelle storie di finzione si concludono fatalmente con la morte del suo
doppio. Ogni volta le piace riaprire gli occhi dopo ogni morte rende
invincibile, o forse l'aiuta a esorcizzare un antico senso di colpa. Un giorno il professore di astrofisica di cui
è innamorata sembra svanire nel nulla, ma continua a inviarle messaggi in ogni
istante della giornata. La ragazza inizia la ricerca dell’uomo, in un’indagine
intima e personale. A Rendere evidente la doppia anima del film, che racconta una storia d'amore a distazna, una corrispondenza narrativa e geografica non casuale, stanno le location cittadine della capitale scozzese, come la splendida Università di Edimburgo. L'universitò fu fondata con una Carta reale da Giacomo VI nel 1582 e divenne la quarta universitò della Scozia, in un'epoca in cui l'Inghilterra ne vantava solamente due. Tra i personaggi illustri che hanno frequentato l'istituto, vale la pena citare Sir Arthur Conan Doyle, autore dei romanzi che narrano le avventure di Sherlock Holmes.
L'altro polo di questa dicotomia è quello della
immaginaria Borgo Ventoso, rifugio dei due innamorati, per la quale si è
sfruttata proprio la suddetta Orta San
Giulio.
Qui le riprese si sono svolte principalmente all'interno della villa di proprietà dell’ex assessore Massimo Marchesi, abbandonata solo per le attesissime pause pranzo nel ristorante San Giulio di Fabiola Boeretto, ricavato in una villa settecentesca. Non a caso entrato nel film come location, nelle scene in cui Olga Kurylenko pranza da sola, e per l'occasione riarredato in stile portoghese. Orta San Giulio si trova in provincia di Novara ed è un piccolo comune di circa 1.000 abitanti. Il nucleo principale del paese si è sviluppato sul lungolago di fronte all'isolotto di San Giulio, quasi interamente occupata dall'abbazia Mater Ecclesiae. L'Isola è stata in passato protagonista di un divertente romanzo di Gianni Rodari "C'era due volte il barone Lamberto".
Qui le riprese si sono svolte principalmente all'interno della villa di proprietà dell’ex assessore Massimo Marchesi, abbandonata solo per le attesissime pause pranzo nel ristorante San Giulio di Fabiola Boeretto, ricavato in una villa settecentesca. Non a caso entrato nel film come location, nelle scene in cui Olga Kurylenko pranza da sola, e per l'occasione riarredato in stile portoghese. Orta San Giulio si trova in provincia di Novara ed è un piccolo comune di circa 1.000 abitanti. Il nucleo principale del paese si è sviluppato sul lungolago di fronte all'isolotto di San Giulio, quasi interamente occupata dall'abbazia Mater Ecclesiae. L'Isola è stata in passato protagonista di un divertente romanzo di Gianni Rodari "C'era due volte il barone Lamberto".
Le
riprese hanno portato il cast anche in Trentino Alto Adige: troviamo la protagonista studiare su volumi molto antichi nella Biblioteca
Storica del Seminario Maggiore di
Bressanone. Per una settimana la
produzione ha occupato il campus universitario, sede della Facoltà di Scienze della Formazione e il Seminario Maggiore.
Il Seminario venne fondato nel 1603 in seguito al Concilio di Trento. La sede attuale venne eretta nel 1764 e restò invariata fino ai restauri del 1990. Già nella seconda metà del 19esimo secolo veniva annoverato come uno dei migliori istituti di formazione teologica dell'Impero Asburgico.
La Biblioteca dello Studio Accademico è uno splendide esempio di architettura barocca. E' specializzata in filosofia e teologia e ad essa sono state riversate le biblioteche private di molti principi vescovi di Bressanone. In particolare va ricordato Nicola Cusano, vescovo-principe nominato nel 1450.
Il Seminario venne fondato nel 1603 in seguito al Concilio di Trento. La sede attuale venne eretta nel 1764 e restò invariata fino ai restauri del 1990. Già nella seconda metà del 19esimo secolo veniva annoverato come uno dei migliori istituti di formazione teologica dell'Impero Asburgico.
La Biblioteca dello Studio Accademico è uno splendide esempio di architettura barocca. E' specializzata in filosofia e teologia e ad essa sono state riversate le biblioteche private di molti principi vescovi di Bressanone. In particolare va ricordato Nicola Cusano, vescovo-principe nominato nel 1450.
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