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Le location de Il Paziente Inglese

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Il Paziente Inglese è un film del 1996 di Anthony Minghella con protagonisti Ralph Fiennes, Juliette Binoche e Kirstin Scotto Thomas.
Alla fine della seconda guerra mondiale, un uomo gravemente ferito viene condotto da Hana, infermiera franco-canadese, in un monastero diroccato in Toscana. Il paziente dice di non ricordare niente di sé e del proprio passato: l'unico indizio per capire qualcosa è un libro che si porta dietro, una copia delle storie di Erodoto.  Sul filo del ricordo, si dipana allora la storia che aveva visto alla fine degli anni Trenta il paziente, ossia il conte d'origine ungherese Laszlo, entrare nel gruppo della Royal Geographic Society, incaricato di disegnare le mappe delle zone desertiche, e qui innamorarsi di Katherine, moglie dell'aristocratico Geoffrey, entrambi nella spedizione.
Il film è stato girato in differenti località che toccano l’Italia, l’Egitto e il deserto della Tunisia. Cornice principale delle scene girate nel deserto è il canyon di Medes, che schiera stupefacenti letti di roccia stratificata, sagomati dall'erosione e dal corso impetuoso dell'uadi, che serpeggia tra le pareti di pietra. Ocra e rosa, questo paesaggio minerale risplende al tramonto, accentuando il contrasto tra la roccia nuda ed i rari ciuffi di vegetazione, palme o acacie. Nel film troviamo la città del Cairo poco prima della guerra, che è stata rappresentata con diverse ambientazioni tra Tunisi e Sfax, sulla costa tunisina. Il Souk des Forgerons  Ã¨ un affascinante mercato tipico ed è luogo della prima riappacificazione tra Laszlo e Katherine, che le dona un ditale.
L’hotel del Cairo dove alloggiano i protagonisti è invece nella realtà il Grand Hotel des Bains, Lungomare Marconi 41, del Lido di Venezia. Il sito dell'ingresso alla Grotta dei nuotatori è situato in profondità, all'interno di una fessura di roccia sulla sommità di una collina fuori città del deserto di Degache, a sudovest del Paese, vicino al congine con la Libia, nella zona montuosa del Sahara chiamata Gilf Kebir. Inaccessibile per veicoli terrestri,  la produzione usò una ventina di animali per il trasporto dell’attrezzatura, mentre il cast e la troupe salii al sito a piedi.
La grotta e le incisioni rupestri sono state scoperte realmente nell'ottobre del 1933 dall'esploratore ungherese László Almásy. Nella grotta sono contenute pittografie neolitiche di persone che nuotano. Si pensa che siano state create 10.000 anni fa durante la più recente era glaciale. 
La cappella in cui si trovano gli affreschi che il tenente Kip mostra ad Hana legandola ad una fune, sono quelli della Cappella Bacci presso la Basilica di San Francesco di Arezzo. Gli affreschi vennero eseguiti da Piero della Francesca tra il 1453 e il 1466. Spostandoci invece avanti nel tempo, ritroviamo Hana in un monastero Toscano, si tratta di Sant’Anna in Camprena, a Pienza. Attualmente il monastero è adibito ad agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, mentre l'annessa chiesa, consacrata, è sede della parrocchia di Sant'Anna in Camprena.Venne costruito tra il XV e il XVI secolo.

Rivediamo quella bellissima scena notturna, a conclusione nel nostro breve viaggio tra le principali location di questo bellissimo film.


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